Nella notte tra sabato e domenica scorsa si è spento suicidandosi un ragazzo romano di nome Simone, perchè gay!
Prima di lanciarsi dall'undicesimo piano di un edificio, il 21enne Simone , aveva lasciato un biglietto di scuse ai genitori, denunciando: "L'Italia è un Paese libero , ma ci sono gli omofobi. Chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza"
La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta, al momento come 'atti relativi', dopo il tragico gesto di Simone avvenuta la notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre alla Casilina.
Simone non è un eroe della comunità omosessuale, è una vitima dell'omofobia ,del silenzio delle istituzioni e non solo , un eroe è colui che affronta la vita rimanendo in vita per lottare contro l'omofobia o altro muro invalicabile generato dall'ignoranza.
Quel che rende amaro questo gesto che rimarrà indelebile nei familiari del ragazzo morto, è il triste tormento di non aver potuto fare nulla, di non aver saputo interpretare ed ascoltare la sua necessità di comunicare, di aver fatto finta di niente di fronte ad una realtà che stava crescendo e manifestandosi sempre più in lui.
Sono ancora sconosciute le motivazioni del suicidio di Simone, il perchè non sarà mai definito.. si ipotizza che egli abbia maturato un grande disagio interno, scaturito da situazioni divenute difficili che circondavano la sua esistenza, forse situazioni anomale generate nell'ambito studentesco; nella cerchia di conoscenze giovanili; per strada, ma anche in famiglia , tutto queste ipotesi lo hanno accerchiato generandogli ansie che man mano diventavano paure enormi da affrontare rendendolo solo e incapace di chiedere aiuto.
Nelle famiglie di Angri ,come nelle scuole, esiste un dialogo aperto tra genitori e figli , insegnanti e studenti sullo sviluppo ed orientamento per indicare in modo efficace e semplice come affrontare le esigenze dei giovani che si affacciano alla vita?
Non importa il sesso, la razza, la posizione economica, l'orientamento sessuale, l'età, chiunque è coinvolto , per questo è importante creare una coscienza che formi e tempri la quotidianità basata sul rispetto per il prossimo..
L'omofobia va combattuta ed ostacolata discutendo , dialogando, ascoltando, comprendendo chi non riesce a raccontare della sua sessualità , ragazzo o ragazza che sia.
Purtroppo ad Angri come in altri posti esiste tanta chiusura sul tema omosessualità ed omofobia che hanno creato barriere per tanti ragazzi angresi e non solo incapaci di essere liberi di essere loro stessi.
Occorre essere pronti ad ascoltare chi manifesta un qualsiasi disagio, non si sa quale possa essere stata la causa che abbia creato la necessità di chiedere sostegno, aiuto a chi è vicino, facendo capire decisamente che non si è soli.