La cedolare secca o IRPEF?
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Come molti già sanno e senza presunzione di completezza, ho deciso di dedicare qualche rigo ad uno strumento che, a seguito di adeguate valutazioni, potrebbe rappresentare una utile opzione in termini di risparmio... LA CEDOLARE SECCA.
A decorrere dall'anno 2011, infatti, è possibile adottare un nuovo regime fiscale per la tassazione degli immobili locati ad uso abitativo. Tale novità permette ai locatori (unicamente persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di altro diritto di godimento su unità immobiliari locate ad uso abitativo) di optare per una tassazione con aliquota FISSA pari al 21% o al 19% (per i contratti a canone concordato), su di un imponibile del 100% del canone annuo incassato.
Un regime che si pone come alternativa all'ordinaria tassazione del reddito fondiario ai fini IRPEF, calcolata sull' 85% dei canoni incassati con aliquote VARIABILI a partire dal 23% per redditi fino a 15.000 euro per arrivare ad aliquote del 43% su redditi oltre i 75.000 euro.
Ovviamente ci sono una serie di condizioni da valutare, come ad esempio l'impossibilità per il locatore di chiedere gli adeguamenti istat contrattualmente previsti dal momento della scelta dell'opzione e per tutta la durata del contratto. Allo stesso tempo è bene sottolineare un vantaggio, la cedolare secca oltre a sostituire le aliquote IRPEF, sostituisce anche le imposte di registro (il 2% del canone di locazione annuo) e le imposte di bollo (14,62 € su ogni copia, per tre copie) non più dovute.. un risparmio notevole e soprattutto immediato!!
Quindi, come anticipato, converrebbe recarsi dal proprio consulente di fiducia per trasformare questo input informativo in eventuale moneta sonante in termini di risparmio.
( a cura del dott. Giovanni Tufano)