È attivo da circa un anno e vanta già più di 470 iscritti. Stiamo parlando di Sei di Angri Se..., un gruppo nato su Facebook con l'obiettivo di diventare una vera e propria piazza virtuale, dove far incontrare gli Angresi semplicemente per fare "due chiacchiere". A fondarlo è stato Michele Buscè. Il suo progetto è una chiara dimostrazione di come i social network non siano soltanto delle vetrine statiche, ma possano rappresentare uno strumento utile e concreto per riuscire a mettere in contatto la popolazione Angrese. Questo tipo di comunicazione sfrutta infatti le caratteristiche positive di Facebook, velocità e gratuità in primis, per favorire e facilitare il dialogo.
Ma come funziona concretamente questo gruppo? Sulla bacheca i cittadini possono pubblicare le loro domande e lo loro discussioni, critiche, ecc..., tutte verificate dall'Amministratore o chi sostituisce in quel momento l'amministratore, che ne garantisce la veridicità e l'idoneità alle politiche del gruppo. Attraverso questo sistema si viene a creare un vero e proprio archivio dati in continuo aggiornamento che tutti gli utenti di Facebook possono consultare per individuare la discussione più idonea alle proprie esigenze di informazione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di post che parlano di cattiva amministrazione, di satira politica o altro che richiami la vita cittadina di Angri. Diamo la possibilità a molte testate giornalistiche e di informazione di pubblicizzarsi e diffondere le proprie notizie.
Ma Sei di Angri Se... è anche uno strumento di denuncia. L'Amministratore del gruppo infatti ha dato il via ad un'iniziativa finalizzata alla scoperta di annunci sospetti, annunci volgari e diffamatori. Basta condividere il link di un post ritenuto dubbio e il gruppo si occuperà di controllare la reale esistenza di quel post.
Un modo nuovo di comunicare, una realtà dinamica in cui poter interagire direttamente con le persone essendo sempre tutelati. Sei di Angri Se..., vuole dare una mano ai giovani e non che hanno voglia di mostrare la loro voglia di partecipazione alla vita cittadina. E' in un periodo di crisi generale, con nuove problematiche sociali , che una opportunità come questa può essere apprezzate, ed i numeri parlano chiaro.