Le zone periferiche sono quelle più interessate da ritardi e disagi. Angresi costretti a recarsi al centro di smistamento di Scafati per ritirare la posta.
I cittadini residenti in alcune zone di Angri continuano a vivere grossi disagi legati alla corrispondenza postale e sembra che non ci siano stati passi in avanti da questo punto di vista. Bollette da pagare che arrivano in ritardo con more annesse o nel peggiore dei casi fine dell’erogazione dei servizi per gli utenti interessati. I reclami più urgenti giungono dalle zone periferiche della città come la strada statale 18 e le traverse ad essa collegate (su tutte via Orta Longa, Orta Corcia), la zona di Orta Loreto, via Satriano, ten. Manniello, Semetelle e Ponte Aiello. Spesso i cittadini esasperati dalla situazione sono costretti a recarsi personalmente al centro di smistamento a Scafati dove si assiste allo spettacolo dei cumuli di lettere, tasse, riviste e quant’altro in attesa di un destinazione. Insomma la rabbia, la necessità ed il timore di pagare sovrattasse trasformano il cittadino in un self postman (postino di se stesso).
Secondo alcune testimonianze manco le bollette della Tarsu, inviate tramite posta privata incaricata dal Sindaco, sembrano giungere a destinazione causando disagi agli utenti di centro e periferie. C’è poi il problema della sostituzione continua dei postini che ogni volta pone uomini e donne nuove della zona dinanzi a strade ed indirizzi mai conosciuti prima.
Da segnalare alcuni ritardi anche in via ten. Manniello come testimonia il signor Giovanni Rossi. Il signor V. A. residente in via Orta Corcia est ha espresso il suo disappunto: “Tutte le bollette che arrivano sono già scadute, fortunatamente sono poche perchè la maggior parte sono addebitate in conto, altrimenti capiterebbe, come capita ad altri, che ogni volta dovrei mandare messaggi via fax per evitare stacchi della corrente elettrica e cose simili. Poi i postini spesso lasciano nella mia casella postale anche posta che non è per me.” Così lo studente Antonio Galasso di via Ponte Aiello: “Non mi affido più alle poste italiane da tempo. Acquisto online all'estero spesso o comunque, se in Italia, mi affido a corrieri privati. Non ho problemi ad affermare che il servizio estero sia superiore a quello italiano.
C'è stato un periodo in cui la posta non arrivava nella mia zona oppure la trovavamo non inserita nelle proprie cassette ma lasciata tutta in un'unica punto.” Il giovane Marco Somma, residente in via Nazionale, ha esternato il suo pensiero: “Ti dico solo una cosa che la dice lunga: L’università mi mandò una raccomandata il 17 o il 18 ma a casa mi è arrivata dopo 10 giorni. Penso che non sia tanto normale essendo una comunicazione urgente.
Quindi ti lascio immaginare con la posta normale com’è la situazione da queste parti, con ritardi pazzeschi ed inconcepibili. Secondo me bisogna aumentare il personale e renderlo più efficiente dato che spesso siamo costretti ad andare allo smistamento di Scafati per ritirare la posta.” Rimane il rammarico per un disagio cronico che sembra senza soluzione di cui i cittadini risultano spesso essere vittime inermi. La domanda sorge spontanea dopo che Poste Italiane ha finanziato la “ripresa” (si spera) dell’azienda Alitalia con ben 75 milioni di euro: non sarebbe il caso di investire molto meno in idee, dipendenti validi ed in un’organizzazione lungimirante per fornire un ottimo servizio alla comunità? Giuseppe Afeltra