(Riceviamo e Pubblichiamo) Nel mese di marzo 2010 girava forte la voce di imminenti abbattimenti di case abusive realizzate nei nostri territori. Personalmente non avevo mai pensato si potesse realizzare una cosa del genere, anzi credevo che, alla fine, tutto si sarebbe sistemato, in un modo o in un altro. L’ insistenza delle voci fu tale che quel giorno feci un giro per la periferia fra Angri e Sant’ Antonio Abate per sfatare questa (a mio parere) maldicenza.
Quando arrivai in via Paludicella e vidi una moltitudine sia di persone che di mezzi, cominciai a credere che ciò che mi sembrava utopico si stesse avverando. E così fu.
Assistetti a quello che ancora oggi non riesco a descrivere. Assistetti è un modo di dire, perché un cordone di poliziotti in tenuta da stadio, con tanto di pistola visibile, teneva lontano i curiosi, o meglio, gli increduli. Accennai anche ad una piccola discussione con uno dei poliziotti che era quasi il doppio di me in altezza, ricordo benissimo che gli dissi: “…è talmente vergognoso ciò che state facendo che addirittura non si può vedere…” lui piegò le spalle e si girò da un’ altra parte.
A 500 metri in linea d’ aria, quasi sulla via Scafati ci fu, nella stessa giornata, un altro scempio al quale assistetti da lontano e, ogni volta che i miei occhi rivedono (nella memoria) quel braccio meccanico, con alla fine, quell’ enorme forbice triturare ferro e cemento, come fosse cartone, è come se quella forbice stesse tagliando il mio braccio. Ancora oggi. Dopo qualche mese decisi che cotanta barbarie non poteva e non doveva rimanere sepolta e non doveva passare inosservata.
Scrissi la mia prima lettera che inviai in tutta Europa a più di cento indirizzi vari e possibili. Ho avuto diverse risposte, non molte, alcune di qualità, altre no.
Successivamente alle mie lettere, F. M. (il proprietario della casetta abbattuta di via Paludicella) ha ricevuto diversi contatti e visite da inviati della RAI, e altre televisioni.
Ma la sua casetta, F., con ce l’ ha più. Più volte in parlamento si è tentato di trovare una soluzione al problema degli abbattimenti (non diciamo da parte di chi) ma puntualmente ci si è trovati di fronte ad una opposizione spietata che ha bloccato qualsiasi tentativo in favore di questa povera gente.
Non perché vi fossero motivazioni o cognizioni di causa, ma solo ed esclusivamente per il gusto e il principio di opporsi all’ altro, senza considerare le tragedie delle famiglie indifese. E questo è ancora più vergognoso.
Da pochi mesi seguo “le tre scimmiette” e visto che non rilevo ne matrice politica, ne partitismo e ne strumentalizzazioni, ho pensato di inviare al responsabile la prima delle mie lettere affinchè venga pubblicata insieme a questa mia presentazione.
Grazie.
Raffaele Tedesco