Pertanto, nel merito della questione, chiediamo:
1) come sia possibile spendere in maniera molto discutibile soldi pubblici per eventi e spettacoli una tantum, e non riuscire a stornare dal bilancio 40.000 € per indire una semplice gara di lavori di completamento del campo (essenzialmente migliorie edili e impiantistiche, manto in erba sintetica e piccoli interventi) in grado di restituire tale proprietà pubblica, sita al centro di Angri, alla sua funzione originaria? Chi garantisce, inoltre, che la procedura adottata rechi un reale vantaggio ai cittadini? Quali sono i criteri di selezione dei privati che parteciperanno alla manifestazione?
2) Perché non indire un bando pubblico per l’assegnazione in concessione rivolto ad associazioni con sede ad Angri da almeno 3 anni, di comprovate capacità tecniche e professionali, in grado di svolgere all’interno della struttura, a fronte di un canone da versare al Comune, attività ludico/terapeutico/sportive, obbligandole per contratto all’esercizio gratuito nei confronti di bambini in stato di difficoltà, i quali peraltro sono ben noti all’ Amministrazione Comunale, riservando, nel contempo, la gestione alla pubblica amministrazione?
3) Possibile, inoltre, che nella delibera di consiglio comunale n°43 del 30/07/2013, che regolamenta l’attribuzione di tutte le strutture sportive e le palestre comunali l’unico requisito richiesto ai futuri gestori sia stato quello di “essere una società sportiva che, se calcistica, militi nel massimo campionato regionale, e, se di altra disciplina sportiva, militi in almeno un campionato seniores?”
Ci domandiamo se sia possibile che nessuno abbia pensato che questo sia un criterio pericolosissimo. Chiunque si iscriva al massimo campionato potrebbe scavalcare, nella graduatoria per l’attribuzione della gestione delle strutture, associazioni sportive che magari da anni operano solo con le giovanili.
Ma stiamo scherzando?
Questa è una scelta che non possiamo condividere poiché riconosciamo un elevato valore sociale all’opera di quanti rendono protagonisti nello sport i bambini e i ragazzi di Angri e non a chi fa dello sport un business.
E se poi, come avvenuto anche recentemente in diverse discipline sportive, durante la stagione agonistica la prima squadra si ritira dal campionato, cosa succede? Il privato potrà continuare la gestione? E le altre associazioni sportive che utilizzavano la struttura che garanzie avranno di poter continuare l’attività?
Ed infine, le associazioni territoriali anche non sportive sulla base di quale valutazione sono state escluse a priori?
I beni pubblici sono proprietà di tutti i cittadini, la loro gestione deve necessariamente essere ottimizzata ma occorre assolutamente evitare che si possa anche lontanamente sospettare che i potenti e gli amici degli amici di turno possano diventarne i padroni ed utilizzarli magari a soli fini di lucro.
Non dimentichiamo che i cittadini sono i datori di lavoro degli Amministratori e non il contrario…e pertanto riteniamo che i criteri di affidamento delle strutture pubbliche vadano decisamente rivisti.
Il Movimento Cinque Stelle di Angri auspica che le proprie osservazioni siano recepite al fine di contribuire a migliorare le delibere già adottate garantendo maggiore democraticità e trasparenza.
Meetup amici di Beppe Grillo Angri
Movimento Cinque Stelle