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Angri: lo spettacolo “Ultima Fermata: Chi e' di scena?” per il Giorno della Memoria

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Giorno della MemoriaIl 27 gennaio il mondo ricorda l’ Olocausto e le vittime del Nazismo celebrando il Giorno della Memoria. L’ amministrazione comunale di Angri per l’ occasione offrirà spunti di riflessione ai più giovani  attraverso il teatro. La compagnia teatrale professionistica Tavole Da Palcoscenico Academy, infatti, metterà in scena nei giorni 26 e 27 gennaio per gli alunni delle classi terze delle scuole secondarie di Primo Grado e quelli delle classi quinte delle scuole secondarie di Secondo Grado angresi, presso la Sala Teatro Gioacchino Illiano di Via Madonna delle Grazie, il testo inedito “Ultima Fermata: Chi è di scena?” scritto, diretto ed interpretato dal giovane ma talentuoso autore Cristian Izzo, con Alessandro Langellotti e Maia Salvato direttrice tra le altre cose, dell’ omonima Accademia di Musical della città doriana. Lo spettacolo, finalista tra l’ altro all’ ultima edizione del Roma Fringe Festival, racconta la storia di due fratelli autistici che affrontano il loro ultimo viaggio verso i campi di sterminio, il cui unico punto di riferimento è la madre che li educa al teatro, spingendoli a praticarlo per fare in modo che, recitando, nascondano quanto in loro c’è di speciale. L’ ultimo regalo della cara madre, prima della definitiva separazione, sarà donare loro un’ illusione che li difenderà dalla paura; Michele e Michele, infatti, lasciano il tetto materno credendo di dover andar a Roma per il loro grande debutto teatrale.

Il testo vuole riportare alla memoria degli spettatori, un aspetto dell’ Olocausto spesso trascurato: la persecuzione razziale, del periodo nazifascista, non coinvolgeva solo gli ebrei, ma anche tutta una parte di umanità “sbagliata”. Omosessuali, zingari e anche soggetti affetti da autismo, definiti “deficienti geniali” sottoposti, se possibile, a torture ancor peggiori degli altri perseguitati, diventavano oggetto di esperimenti e operazioni atroci e bestiali. Così la Shoah, assume un significato ancora più ampio, di quello attribuitogli dal senso comune: la Shoah fu la presuntuosa follia di eliminare qualsiasi cosa potesse apparire incongruente con un disegno di perfezione perversa, come a dire, che si distruggeva una gran parte di umanità, per migliorare l’ umanità stessa.

Ricordare è un dovere morale prima ancora che istituzionale, affinché gli errori del passato siano un monito per il presente ed il futuro.

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