(Riceviamo e Pubblichiamo) Il ventriloquo è una persona in grado di emettere una o più voci senza muovere i muscoli facciali, illudendo lo spettatore che la voce sia emessa da qualcos'altro, ad esempio un pupazzo. (Fonte Wikipedia)
Negli anni ci sono stati parecchi episodi di uomini e donne di spettacolo in grado di "ingannare" la platea con la loro arte sopraffina. Ad esempio ricordo il nostro Raffaele Pisu con "Provolino" che dilettava il pubblico dei più giovani, tra i quali io, con battute innocenti ed un pizzico di ironica presa in giro per il mondo degli adulti. Ma quello che ha ispirato questo mio scritto è stato il "sodalizio" tra lo spagnolo Jose Luis Moreno e il burattino/corvo Rockfeller. Lo spettacolo messo in scena ha spopolato anche in Italia nella seconda metà degli anni ottanta, raggiungendo l'apice del successo con la partecipazione come ospite a San Remo ed anche aFantastico, oltre ad altre apparizioni televisive. Il dialogo tra i due era molto più pungente ed irriverente, Moreno approfittava dello sguardo stralunato e dell'aspetto strampalato dell'arguto becco/fornito, per accusare, sforbiciare, rivelare, e cosi imbarazzare il pubblico, parlando dei fatti di tutti i giorni. La politica, il costume, la società, tutto e tutti erano oggetto di scherno e di "feroci" prese in giro. E la colpa era del pennuto. Moreno era solo un mezzo di trasporto, Rockfeller invece, si assumeva tutte le responsabilità: si impettiva, torceva il becco e sputava sentenze, guardando dritto nella telecamera. Oggi stiamo assistendo ad un episodio analogo, con ovvie differenze ed attinenze, ma con due personaggi che nulla hanno da invidiare ai più acclamati esperti nell'arte della ventriloquìa. Non li vedi mai assieme, il burattino ha subito una profonda mutazione, al punto da farlo sembrare animato di vita propria: cammina, si muove, si nutre e svolge tutte le funzioni proprie di un essere umano in piena regola, riuscendo ad ingannare anche gli sguardi più attenti. A scoprire l'inghippo possono essere solo persone fornite di un udito allenato, a conoscenza di alcuni schemi mentali, che confrontando ragionamenti e prese di posizione sono spesso in grado di svelare l'arcano. Ed è con un pizzico di soddisfazione che, portando alla luce il "rapporto di coppia", si incastrano i pezzi, scoprendo piano piano le attinenze, le ambigue connivenze, le malcelate volontà che hanno fatto si che un simile duo nascesse e ingrassasse.
Ma c'è di più, il ventriloquo angrese, uomo di indubbia malizia, ha studiato un sistema per ingannare la platea, degli spesso poco attenti lettori e spettatori: manovrare dal basso, infilando la mano guantata di nero, da sotto le vesti del pupazzo, restando nascosto dietro le quinte, ma non di uno solo! Chi lo sa riconoscere ne ritrova le tracce nelle parole sputate di più di un burattino! Fine conoscitore della psiche umana, dona il pensiero a chi possiede solo la parola, sguazzando nelle torbide acque della maldicenza e malevolenza; perseguendo un solo scopo: non far fare ad altri quello che lui non è in grado di fare.Trova massima operosità nel periodo elettorale, quando tutti sono pronti a dire tutto e a credere a tutti; nel sottobosco delle false illusioni, dove per strappare un consenso, i candidati sono pronti ad ammettere l'inverosimile e a negare l'evidenza, il ventriloquo si sente a casa, come accade per gli operatori di borsa che incassano le loro provvigioni a prescindere dall'andamento dei mercati, lui guadagna nella totale indifferenza di chi andrà ad occupare lo scranno di primo cittadino: non conta chi vince, conta essere in gioco lasciando che siano gli altri a scommettere. La vera colpa del ventriloquo è approfittare, usarel'inconsapevole complice del momento fino a che è utile, per poi lasciarlo in quiescenza, in attesa della successiva, propizia, occasione; lasciandogli credere di aver reso un servizio alla comunità, facendo pagare a lui, ignaro ed ignavo, il prezzo di una effimera notorietà che finirà con il ritorcerglisi contro. Mentre lui, il ventriloquo, continuerà a tramare nell'ombra, senza quasi mai apparire, se non in quei posti dove ancora è sconosciuto, a caccia ancora una volta di una trincea dove sparire, e da dove levare poi in alto, un altro burattino per continuare la farsa ed il teatrino.
Carmine Lanzieri Battaglia
