Successo per la manifestazione “Angri vista dai bambini”, decine di disegni colorati sui diversi temi ambiente, scuola e tempo libero.
Giuseppe D’Ambrosio: “Messaggi chiari e diretti che fotografano la mancanza di servizi e strutture adeguate, nel nostro programma, un piano condiviso con le famiglie, con un nuovo welfare per Angri”
Uno stadio con un campo da gioco con vera erba e servizi sportivi, giardini e parco giochi curati e poi scuole ristrutturate ed efficienti che si alternano a disegni in cui si vedono scuole e strutture fatiscenti, alberi tagliati e gli affanni di genitori in auto tra traffico e smog, sono questi alcuni dei disegni elaborati dai bambini che hanno accettato l’invito del candidato sindaco Giuseppe D’Ambrosio e che armati di colori e matite hanno potuto “raccontare” mediante i disegni, Angri come la vorrebbero.
“Si tratta di un’iniziativa a cui tenevamo molto e che sicuramente ripeteremo – dichiara D’Ambrosio – Nel nostro programma elettorale la famiglia ha un ruolo fondamentale come i servizi a tutela e a sostegno dei nuclei familiari e delle diverse fasce sociali”. Malgrado il maltempo sono stati decine i bambini che si sono alternati ai banchetti sistemati all’interno del centro di aggregazione sociale aperto a corso Italia 74. Una piattaforma di servizi negli obiettivi della coalizione che sostiene la candidatura a sindaco del medico cardiologo Giuseppe D’Ambrosio.
“Serve ripristinare immediatamente la partecipazione sociale con la riapertura di consulte e centri di quartieri oltre a ricostruire il forum dei giovani e informagiovani – commenta D’Ambrosio – E poi intendiamo realizzare uno sportello unico sociale per dare risposte organiche ai tanti bisogni ed esigenze di famiglie con disagi e difficoltà economiche”. Dalla coalizione confermano di aver individuato risorse e innovativi strumenti per attuare le riforme di un nuovo welfare per Angri. “Ora è tempo di voltare pagina, serve una scossa radicale per ridare dignità e recuperare quel senso di vera partecipazione dei cittadini alle scelte della comunità- cosi conclude Giuseppe D’Ambrosio.
(C.S.)