La vittoria casalinga contro la S.C.Ercolano fa bene all'Angri pallacanestro che parte di nuovo molto bene.
Nel primo quarto Conza è la guida della squadra in campo,trasmette tranquillità e sicurezza,permettendo di far esprimere al meglio Staiano,Starace,Aramu e in seguito anche Ricciardi.
Coach Ferraioli,infatti, richiama in panchina dopo 4 minuti un nervoso Guadagnola,mentre il Secondigliano risponde colpo su colpo all'attacco angrese.
C'è da constatare qualche errore difensivo in casa angrese,ma c'è da dire che i margini d' errore offensivi di entrambe le squadre sono davvero minimi,e il periodo si conclude con Angri a -1.
Il primo quarto si chiude 18-17.
Nel secondo periodo, dopo aver ritrovato la propria pace interiore,va in scena il Guadagnola show. Il ragazzo segna e fa segnare i propri compagni con una naturalezza impressionante,marcando 16 punti prima dell'intervallo.
Il secondo quarto si chiude 12-21. Squadre negli spogliatoi sul 30-38.
All'inizio della ripresa la partita si incattivisce con Secondigliano che adotta le dovute precauzioni,schierando una box-one in difesa su Guadagnola(quattro a zona ed uno a uomo).Controffensiva di
Coach Ferraioli e coach Costabile che gestiscono un'ottima rotazione ottendendo il meglio da ogni singolo giocatore,inserendo a sorpresa anche il giovane Califano.
Il terzo quarto si chiude 10-16.
L'ultimo quarto comincia con un forte pressing difensivo di Secondigliano che cerca di recuperare la partita.
I due coach angresi cercano di addormentare la partita chiedendo ai propri giocatori di gestire il vantaggio, passando poi alla zona 2-3, dopo aver visto la mancanza di lucidità nei tiri della squadra avversaria. Per l'Angri si mette male quando Attianese esce per 5 falli
e Del Gaudio è fuori per infortunio rimanendo, di fatto, senza lunghi.Alla fine c'è spazio anche per l'esordio di Lorenzo Giusto.
Il quarto quarto si chiude 13-19.
Grande prova di carattere dell'Angri Pallacanestro che vince dopo una bellissima partita,nonostante un terreno di gioco ai limiti dell'omologabilità e alle assenze pesanti di Dimitriu e Albanese.
Antonio Gerardo Palumbo