(di Gerardo Tedesco) Il Parlamento della Repubblica Italiana è l'organo costituzionale titolare della funzione legislativa e del controllo politico sul governo. È un parlamento bicamerale composto dalla Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.
Il Parlamento è formato da:
- CAMERA DEI DEPUTATI (Montecitorio) formata da 630 deputati; 12 eletti della circoscrizione estera, 618 in Italia.
Vengono eletti dei cittadini che hanno compiuto 18 anni entro aprile.
Possono essere eletti all’età di 25 anni.
- SENATO DELLA REPUBBLICA (Palazzo Madama) formato da 315 senatori; 6 eletti nella circoscrizione estera, 309 in Italia. A questi si aggiungo i Senatori a Vita, che attualmente in Italia sono rimasti in 4 dopo il decesso di Giulio Andreotti, per un totale di 319.
I Senatori vengono eletti dai cittadini che hanno compiuto 25 anni.
Possono essere eletti all’età di 40 anni.
Quindi, riassumendo abbiamo un totale di 949 parlamentari.
- L’indennità parlamentare è pari a 5486,58 Euro mensili.
- La Diaria (somma giornaliera per rimborso spese) ammonta a 4003,11 Euro mensili, ridotta di 206,58 Euro per ogni giorno di assenza.
- A titolo di rimborso forfetario per le spesi inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4190,00 Euro (erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza).
- Per il rimborso spese di trasporto e di viaggio:
1) 3323,70 Euro trimestrali per il viaggio sino all’aereoporto più vicino (nell’arco di 100 km);
2) 3995,10 Euro trimestrali per il viaggio sino all’aereoporto oltre 100 km;
3) 3100,00 Euro è il rimborso che un deputato può richiedere se recato all’estero.
- I deputati dispongono, inoltre, di una somma annua di 3098,74 Euro per le spese telefoniche.
- Ogni deputato versa mensilmente il 4,5% dell’indennità lorda: 526,66 Euro per il sistema di assistenza sanitaria che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.
- Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 784,14 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceverà l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
- l deputato versa mensilmente una quota l’8,6 per cento, pari a 1.006,51 euro della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi. In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.
La busta paga di un senatore italiano è strutturata come quella di un deputato: vi è la voce indennità, che corrisponde allo stipendio vero e proprio, la diaria e rimborsi; a questi si aggiungono l’assegno di solidarietà (o più comunemente definito di fine mandato), le prestazioni sanitarie e i trasporti.
Lo stipendio medio di un Senatore è di 5613,59 Euro.
A questo vanno aggiunti 13000,00 Euro mensili di un Senatore a Vita.
Inoltre, è di obbligo aggiungere gli stipendi dei sottosegretari, dei portarborse, degli uscieri; le spese dell’enorme quantità di auto blu presenti sul territorio Nazionale.
Queste sono le equità del governo Italiano, mentre basta guardarci intorno per capire in Italia quanto sono “Mazzarò” i Nostri Politici.
“Solo chi ha mal di denti, può capire un altro col mal di denti”, in effetti, loro, non possono capire noi Cittadini che stentiamo di arrivare a fine mese. Siamo stanchi di ascoltare chiacchiere e chiacchiere. Cosa si aspetta!? Un colpo alla Rivoluzione Francese?
Un giro di Euro che è veramente immane e del quale, forse, non potremmo nemmeno mai immaginare l’esistenza. Conviene ancora tagliare sanità o scuole? E’ necessario tassare e ri-tassare? Nel boom economico, in Italia, le aziende evadevano il 70-80 %! Perché Equitalia tartassa le piccole-medie imprese che forniscono posti di lavoro e non guarda dove veramente Vi è un problema?
Un popolo stanco di promesse, chiede a voce alta aiuto.
“Per cambiare le cose ci vogliono le grandi rivoluzioni”.
“« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »