35 anni dal terremoto: Messa in suffragio delle vittime della citta' di Angri
Domenica 22 Novembre , ricorrendo il 35^ anniversario del terremoto del 1980, alle ore 18,00 nella Collegiata di San Giovanni Battista sarà celebrata una solenne Santa Messa in suffragio delle vittime della città di Angri.
Si invitano i fedeli a partecipare a questo momento di preghiera che esprime la fraterna comunione con le vittime del tragico evento che così profondamente segnò la nostra comunità cittadina.
Il Parroco
Mons. Vincenzo Leopoldo
23 novembre del 1980: 34 anni fa il terremoto che distrusse l'entroterra campano
Per non dimenticare. 34 anni fa la scossa che distrusse l'entroterra campano. Erano le 19.34 del 23 novembre del 1980 quando la terra tremò per 90 secondi distruggendo buona parte della Campania e della Basilicata. Furono 687 i comuni colpiti dal terremoto di 6.9 gradi della scala Richter, quasi 3.000 le vittime, 8.848 i feriti e 300.000 i senzatetto.
34 anni di ricordi, dolore e polemiche. I numeri aiutano a riportare alla memoria la dimensione della tragedia, ma non la disperazione che sta dietro a quelle cifre e che ha condizionato la vita della popolazione dell'entroterra campano per decenni.
Gli errori nella gestione del terremoto cominciarono da subito, i soccorsi arrivarono tardi, in parte per questioni ambientali, ma soprattutto per colpa dell'inefficienza di chi allora non fu in grado di gestire i soccorsi.
Proprio il terremoto in Irpinia scatenò un dibattito nazionale che portò ad una riorganizzazione basata sulla cooperazione fra Stato e Regioni in caso di emergenza; la nascita di quella che sarebbe diventata la Protezione Civile.
Un lunghissimo periodo di ricostruzione, costellato dagli sprechi, dalla mano della camorra, dai politici disonesti di ogni colore che approfittarono della valanga di miliardi stanziati dal governo. 34 anni dopo, però, nel giorno del ricordo, resta la solidarietà che nacque dopo il dramma. Le parole di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica in quesgli anni, furono emblematiche, in un discorso televissivo criticò con durezza i ritardi nei soccorsi, ed espresse tutto il suo turbamento, dichiarando "ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò, interi paesi rasi al suolo; la disperazione dei sopravvissuti vivrà nel mio animo".
Forte scossa di terremoto in Grecia: avvertita anche in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia
La terra continua a tremare, alle 14:55, una forte scossa di terremoto (magnitudo 6.3) ha colpito la Grecia occidentale, nelle isole del mar Jonio. La scossa è stata avvertita anche in alcune zone del Sud Italia: Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.
L'evento sismico è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV ad una profondità di circa 10 km.
Nel territorio italiano non sono segnalati danni.
Ancora un terremoto in Campania, scossa nel Cilento: magnitudo 3.7
La terra continua a tremare in Campania. Dopo le recenti scosse del 29 dicembre e del 20 gennaio, nella serata di mercoledi 22 gennasio 2014, alle ore 20:35 un terremoto di magnitudo 3.7 è avvenuto a 6.3 chilometri di profondità, con epicentro nell'area di Capaccio, Albanella, Trentinara, Giungano, Roccadaspide.
Un evento sismico abbastanza superficiale che è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV appunto nel distretto sismico del Cilento.
Successivamente, alle ore 23:44, si é verificata una seconda scossa ancora di magnitudo 3.7 e ad una profondità di 2 km. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV sempre nel distretto sismico del Cilento. Una terza scossa di magnitudo 2.2 è stata registrata alle ore 00:25 del 23 gennaio sempre nel distretto cilentano ad una profondità di 9 chilometri.
La Campania trema ancora: scossa di magnitudo 4.2 tra Molise e Campania
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è avvenuta intorno alle 8,12, l'evento sismico è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV tra le province di Caserta e Benevento ad una profondità di 11.1 Km, nel distretto sismico Monti del Matese, tra il Molise e la Campania. L'epicentro è lo stesso del sisma del 29 dicembre.
Il sisma è stato avvertito in alcune zone della Campania, Angri compresa, a Napoli non sono stati segnalati danni. Numerose sono state le segnalazioni alle centrali operative dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
Successivamente, alle ore 8:21, si é verificata una seconda scossa di magnitudo 2.6. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV sempre nel distretto sismico dei Monti del Matese.
Una terza scossa di magnitudo 3.7 è stata registrata alle ore 8:55. Il terremoto è stato localizzato sempre nel distretto dei Monti del Matese ad una profondità di 17.9 chilometri.
Terremoto al Centrosud, magnitudo 4.9. Tanta Paura e gente per le strade anche ad Angri
La Campania trema, intorno alle 18.08 un terremoto di magnitudo 4.9 con epicentro nel Matese tra le province di Caserta e Benevento, è stato avvertito in quasi tutta la regione.
Secondo i rilievi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato ad una profondità di circa 10,5 km.
Il sisma è stato avvertito con intensita' soprattutto ai piani alti delle abitazioni, la gente anche ad Angri come in altre località si è riversata in strada.
Notevole lo spavento con le sedie e i lampadari che hanno ballato riportando alla memoria il 23 novembre del 1980. Presi d'assalto dalle chiamate i centralini dei Vigili del Fuoco.
Gia' la notte scorsa, dopo le 2, l'Istituto di geofisica e Vulcanologia aveva localizzato un movimento tellurico magnitudo 2.6 e 2.4 al confine tra Irpinia e Sannio.
Pochi minuti prima, intorno alle 18.03, era stata avvertita nella stessa zona un'altra scossa, di magnitudo 2.7, al momento continua lo sciame sismico, 33 scosse registrate in poche ore. Tra queste, una di magnitudo 3,7 alle 20,49.
Sono in corso le verifiche da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento rispetto ad eventuali danni a persone e/o cose. Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri segue l’evolversi della situazione attraverso il Dipartimento della Protezione civile.
Fratelli d’Italia: 23 Novembre 1980... Angri 33 anni dopo
(Riceviamo e Pubblichiamo) La sera del 23 novembre 1980, alle ore 19.34 di trenta anni fa due lunghissime scosse di terremoto, della durata di 90 secondi, di magnitudo 6.9 della scala Richter, rasero al suolo interi paesi della Campania e della Basilicata, causando circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
Angri 33 anni dopo, il terremoto mostra ancora le sue drammatiche tracce. Laceranti ferite, che a tutt’oggi i nostri occhi non possono non vedere. Sono i prefabbricati post-sisma, già, quelle casette che 33 anni fa guardavamo con sollievo, un caldo ed accogliente rifugio per chi aveva perso tutto. Oggi strutture che dovevano servire per risolvere l’emergenza abitativa post- sisma si sono trasformate in una vera e propria bomba ecologica. Da circa un anno finalmente sono state consegnate delle vere abitazioni a queste famiglie, ma non possiamo non sottolineare che ad oggi alcuni nuclei familiari vivono ancora lì. Nell’attesa che la lenta burocrazia faccia il suo corso, loro sono lì; tra rifiuti di ogni genere e amianto.
Chissà se almeno questo Natale lo passeranno in una casa vera.
Fratelli d’Italia Angri
23 novembre del 1980: 33 anni fa il terremoto che distrusse l'entroterra campano
Per non dimenticare. 33 anni fa la scossa che distrusse l'entroterra campano. Erano le 19.34 del 23 novembre del 1980 quando la terra tremò per 90 secondi distruggendo buona parte della Campania e della Basilicata. Furono 687 i comuni colpiti dal terremoto di 6.9 gradi della scala Richter, quasi 3.000 le vittime, 8.848 i feriti e 300.000 i senzatetto.
33 anni di ricordi, dolore e polemiche. I numeri aiutano a riportare alla memoria la dimensione della tragedia, ma non la disperazione che sta dietro a quelle cifre e che ha condizionato la vita della popolazione dell'entroterra campano per decenni.
Gli errori nella gestione del terremoto cominciarono da subito, i soccorsi arrivarono tardi, in parte per questioni ambientali, ma soprattutto per colpa dell'inefficienza di chi allora non fu in grado di gestire i soccorsi.
Proprio il terremoto in Irpinia scatenò un dibattito nazionale che portò ad una riorganizzazione basata sulla cooperazione fra Stato e Regioni in caso di emergenza; la nascita di quella che sarebbe diventata la Protezione Civile.
Un lunghissimo periodo di ricostruzione, costellato dagli sprechi, dalla mano della camorra, dai politici disonesti di ogni colore che approfittarono della valanga di miliardi stanziati dal governo. 33 anni dopo, però, nel giorno del ricordo, resta la solidarietà che nacque dopo il dramma. Le parole di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica in quesgli anni, furono emblematiche, in un discorso televissivo criticò con durezza i ritardi nei soccorsi, ed espresse tutto il suo turbamento, dichiarando "ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò, interi paesi rasi al suolo; la disperazione dei sopravvissuti vivrà nel mio animo".
Lieve scossa di terremoto in Irpinia
Questa mattina alle ore 5.01 l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha registrato una nuova scossa di terremoto in Irpinia.
Il sisma, di magnitudo 2, si è verificato in Alta Irpinia, nella zona cosiddetta del Cratere, la stessa che fu epicentro del tragico sisma del 1980, al confine con la provincia di Salerno. Il movimento tellurico, il secondo in pochi giorni che si verifica in Campania, è avvenuto ad una profondità di 8.8 chilometri, e come pochi giorni fa non ha provocato danni a persone e cose.
Fonte: Ansa.it
Angri 23 novembre 1980 ore 19.35: per non dimenticare
Un brontolo cupo, una vibrazione lunga e sempre più violenta, pietre e polvere dalle case che cadono in pezzi , sgomento paura e morte. Poi il dolore infinito e straziante di quelli che all'improvviso hanno perso per sempre i loro cari.
Il terremoto per alcuni tra noi non finirà mai.