La Confesercenti di Angri promuovela rete solidale: “Offri natazzulellae’cafè a chi viene dopo di te!”
Parte anche ad Angri il progetto ormai a diffusione mondiale, denominato "CAFFE’ SOSPESO": una nuova iniziativa che intende, come scritto nel dna dell’associazione di categoria, spingere e sostenere con ogni mezzo il commercio e l’economia del nostro territorio. La Confesercenti di Angri, sensibile agli umori del “mercato locale”, sposa questa iniziativa nata da oltre un secolo, e che ha trovato aderenti in ogni parte del mondo, al punto da essere ormai una “rete del caffè solidale” di bar e caffetterie, capillarmente diffusa in ogni dove e con cui lo stesso presidente Aldo Severino ha raggiunto l’accordo e l’affiliazione con il gruppo ideatore e promotore.
Come funziona? È semplice! Nei locali che fanno parte del circuito ognuno può lasciare un caffè pagato. I gestori scrivono su una lavagnetta quante tazzine gratis rimangono da sfruttare e le cancellano man mano che queste vengono consumate. L’obiettivo è quello distimolare la pratica dello scambio che, dal cibo ad altri generi di prima necessità, oggi come oggi svolge un ruolo sempre più importante. Di fatto, insomma, quando viene ordinato un “caffè sospeso”, il cliente ne paga due ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando un successivo consumatore entra nel bar può chiedere se c’è un caffè sospeso e, in caso affermativo, riceve "natazzulellae’cafè"come se gli fosse stata offerta dal cliente che ha pagato in precedenza. Ottimo sistema anche in caso di festeggiamenti vari: si può infatti lasciare ai propri amici e conoscenti, frequentatori dello stesso locale, un caffè da gustare in onore del festeggiato.Aldo Severino, presidente della Confesercenti cittadina, dichiara: “Il ‘caffè sospeso’ è per chi in quel momento si trova in difficoltà ma anche per chi, magari, è uscito di casa senza portafoglio. Ovviamente, il rapporto che si instaura con il dono è uno a uno: io dono un gesto di amicizia,di fraternità ad una persona con cui sono in relazione, nella speranza (e non nella certezza) di ricevere in un giorno non definito qualcosa in cambio con il criterio che a beneficiarne siamo un po’ tutti, partendo dal singolo cittadino che offrendo un caffè fa solidarietà fino ad arrivare alle aziende coinvolte che mettono a giro un po’ di economia .Naturalmente la tradizione arriva dal nostro sud e precisamente da Napoli, ma, come ogni buona tradizione, è già diventata global: a Parigi il ‘sospeso’ è diventato il libro, la frutta il pane e qualsiasi altra cosa io mi senta di voler donare al mio prossimo, intendendo per esso il mio vicino, il mio compaesano”.
In conclusione, questo è un progetto di solidarietà che può aprire le porte a tante altre iniziative dello stesso genere, legate ad altri prodotti anche di prima necessità che spesso, in questo momento di grave difficoltà possono scarseggiare, se non addirittura mancare, nelle case di tanti cittadini.