(Riceviamo e Pubblichiamo) Mancano un centinaio di giorni alle elezioni amministrative qui ad Angri ed è necessario prepararsi a tutto. Ragionando su questo prossimo evento, mi sono persuaso (ipnotizzandomi allo specchio secondo i dettami del noto manuale del mago Forrest), di essere in grado di descrivere, senza per questo giudicare, una serie di iniziative e comportamenti, adottati dai candidati alle alte cariche in seno alla prossima giunta ed al consiglio comunale.
Risuscitare eventi che sono stati bocciati dai cittadini, sperando che quei pochi che ne avevano tratto un beneficio, possano diventare sostenitori di un progetto politico basato ancora una volta sul clientelare scambio di favori.
Travestirsi da testimoni di Geova, garantendo a chi abbraccerà la propria causa, il paradiso delle uguaglianze, delle scelte amministrative per il bene dei cittadini, della diminuzione delle tasse in un mondo nuovo dove il servizio pubblico funzioni bene.
Sparare a zero sull'operato delle passate amministrazioni, spacciandosi per salvatore della patria, il "messia" tanto atteso ed unico in grado di fare le scelte giuste in contrapposizione con chi ha sempre usato Angri e le sue risorse, umane ed economiche, per i propri usi e consumi.
Promettere mari e monti, visitare gli elettori proponendo un "menù" del giorno di festa, fatto di succulente pietanze che, a loro modo e secondo la propria opinione, sono ricette facili ma che nessuno ha mai voluto realizzare. Quando fanno cosi sembra quasi di essere di fronte a dei grassi, unti ed opulenti osti.
Recuperare vecchi sodalizi, riabbracciando candidamente, antichi nemici/amici in nome dei numeri; dimenticando cruenti comizi, denunce e ricatti, scambi di ruolo e di favori, del resto come diceva Totò: a tavola non si invecchia mai; ed io aggiungo: a tavola si mangia meglio in compagnia.
Rinnegare le vecchie idee, comportarsi peggio di Pietro al canto del gallo e dire tutto ed il contrario di tutto, su tutti. Ed anche di fronte all'evidenza dei fatti: negare, negare, negare...al massimo rammaricarsi per non essere stati capiti.
Dimenticare quello che si è detto alle passate elezioni, quello che si è detto un anno prima, quello che si è detto il giorno prima. E poi la magia: ricordare come fosse propria opera, anche quello che non si è fatto, purché sia stato fatto bene (non importa da chi).
Ormai ci siamo, si salvi chi può, e chi non può? beh si arrangi!
Per quel che mi riguarda io farò la mia parte andando a votare, senza dimenticare che le elezioni sono un gioco matematico: vince chi prende più voti (sperando sia anche chi prende meno per il culo i cittadini).
Carmine Lanzieri Battaglia