(Riceviamo e pubblichiamo delle considerazioni fatte da un giovane angrese, Gerardo tedesco sulla sua visione della vita)
La vita. Una parola che oggigiorno suona sempre in modo più strano ed estraneo, antico. Giovani ragazzi, ignari delle sorprese che gli potranno essere riservate, sfidano il pericolo e la morte, fregandosene del valore di ciò che perdono; e spesso.. sono proprio loro a perdersi.
Tutto ha inizio in circa nove mesi, fluttuando in una pancia in piena tranquillità. Senza problemi, pensieri e parole. Qui sorge il primo problema che raccoglie la maggior parte dei giovani di oggi, dai 13 anni in su. Un problema al quanto grave, un omicidio. Far nascere o meno quella creatura che si sta formando nel grembo materno. Come agire? Certo, nel momento del rapporto, entrambi si sono divertiti e poi? Oramai che “il dado è tratto” insorge il problema, quindi perché non pensarci prima? Portare avanti una gravidanza da una ragazzina di 13, 14 anni è al quanto difficile, ma quando c’è stato il divertimento non lo era? Perché allora uccidere una vita, una persona sangue del tuo sangue e non averne scrupoli? Se si uccide, secondo la legge, si va in carcere e come mai in questo caso non vengono presi provvedimenti? Superato questo problema si va avanti e si continua. In modo parallelo, se quella ragazzina porterà avanti la gravidanza, nell’ 80% dei casi il ragazzo scapperà via, incapace di affrontare la vita; lei sarà vista sotto l’occhio della pena. Una bambina che a 14 anni ha già un figlio, vuol dire che è stata molto precoce, che la sua vita cambierà radicalmente e le sarà tutto più difficile, anche nel credere le persone. Se invece quella ragazzina non portava avanti la gravidanza, tradendo i genitori e tutti col silenzio, sarà sempre la solita e spensierata, come se nulla fosse successo, continuerà a divertirsi come prima. ?
Pian piano, poi, si cresce e si inizia ad assaporare la vita, in tutti i suoi colori, da quelli meno belli alla felicità. Si impara e si ha voglia di imparare tutto il possibile, come se si volesse conquistare quasi l’intero mondo; ma ad un certo punto questa voglia svanisce e si pensa ad altro. Inizia una fase della vita dove ci si distrae troppo. Le prime sigarette, le prime ragazze, le prime sbronze, le prime canne e i primi rapporti. Oggi questo è il mondo dei giovani. Se una volta la vita era considerata un bene prezioso, ora viene vista solo come sballo e divertimento, ignorando i veri valori. Quei valori che verranno a galla solo dopo aver fatto delle “puttanate”. Il punto è che i giovani di oggi hanno perso l’essenza della vita, hanno perso il significato di speranza, hanno perso. Si, è duro ammetterlo ma la mentalità dei giovani di oggi è perdente, non tutti lo sanno e chi lo sa non lo ammette. E’ perdente per il semplice motivo che si tende a puntare sempre all’esagerazione, all’esasperazione della realtà, dimenticando le cose più semplici. “C’è bellezza ovunque ma non tutti riescono a vederla”, una massima del confucianesimo. Ovunque la gente esce fuori da se stessa, straripa, tralasciando quell’ io mai trovato, senza magari riflettere. Basterebbe guardarci intorno solo per capire, invece no, si esagera, si sbafa, si commettono errori su errori e poi, come venirne fuori? Si ricomincia a ragionare, non in tutti i casi, solo passata una determinata fascia di età. Ci si rende conto di buona parte degli errori, ci si comincia a girarsi intorno e magari una piccola cosa può renderci felice. Allora ad un certo punto si decide di metter su famiglia, si lavora, si hanno dei bambini, tutto così bello; poi si comincia a diventare anziani e sembra ritornare un po’ indietro, come quando si era neonati. Fino a quando si passa a miglior vita. Un sunto di vita raccontato in poche righe, ma pensandoci bene, la teoria di Woody Allen di vivere la vita al contrario non è poi così male. Risvegliarsi su un letto di un ospedale, superando il trauma della morte, acquistare giorno dopo giorno sempre più energie e pian piano divertirsi sempre più. Avere la spensieratezza di un bambino per poi passare gli ultimi nove mesi della nostra vita fluttuando e venire espulsi con un orgasmo. Purtroppo non è così e i problemi compaiono giorno dopo giorno, bisogna sedersi a tavolino con loro e affrontarli uno ad uno, magari bevendo un buon caffè, superandoli tutti, senza fuggire per strade che momentaneamente smettono di farci pensare a ciò che ci viene posto di fronte, perché attenzione, drogarsi, bere, non lo risolve, a limite lo peggiora. Se da un lato c’è chi con la forza riesce ad affrontare tutto, dall’altro c’è chi subito casca come un peso morto. Questa è vita! E questa è vita?
“Io ho capito che la vita è solo un viaggio di ritorno, che domani è già finita e che ieri è un nuovo giorno”.
Gerardo Tedesco