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Il primo maggio in Piazza Annunziata, la Confesercenti Angri con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ed in armonia con molte attività commerciali, che hanno dato la propria adesione e fattiva collaborazione, organizza una giornata dedicata a tutti. Animazione per bambini, musica live, stand gastronomici e la seconda edizione del premio “Angri che lavora” (prevista la partecipazione di amministratori, uomini di cultura ed imprenditori), saranno gli ingredienti per gustare una giornata in una delle piazze più belle di Angri, che l’associazione di categoria, ha inteso da tempo recuperare pienamente ai cittadini.
“In un momento di congiuntura ancora negativa, ci è parso giusto allargare i nostri orizzonti e dedicare un evento a chi ogni giorno combatte, sia per mantenere il proprio posto di lavoro o per cercarne uno, cosi da essere autonomo e garantire ai propri cari un tenore di vita dignitoso - si accalora il presidente della Confesercenti cittadina Aldo Severino, e continua – forse il nostro impegno non servirà a cambiare il mondo, noi ci auguriamo sinceramente di poter contribuire a rendere più serena una giornata e che sia di auspicio positivo per i mesi a venire”.
L’invito è rivolto a tutti i cittadini: fate un salto in piazza, che sia per la musica o per mangiare qualcosa, oppure per visitare gli stand messi a disposizione delle associazioni benefiche presenti sul territorio; è questo infatti lo slogan coniato per l’occasione: in piazza c’è posto per tutti!
Nell’ambito della terza edizione della rassegna “Angri a Teatro”, domenica 27 aprile alle ore 19.00 presso il Teatro Oratorio S. Caterina in piazza don Enrico Smaldone, andrà in scena "Capuzzelle, ovvero l'invenzione del Purgatorio" , con la regia di Alfonso Sessa.
Il 25 aprile si celebra l’anniversario della liberazione d’Italia dalla occupazione dall’esercito tedesco e dal governo fascista avuta luogo nel 1945.
Ogni anno in svariate città italiane vengono organizzati cortei e manifestazioni per festeggiare e ricordare la festa della liberazione. Torino e Milano furono liberate il 25 aprile del 1945: questa data è stata assunta quale giornata simbolica della liberazione dell'Italia intera dal nazifascismo e denominata appunto Festa della Liberazione.
Il 27 aprile del 1945 Mussolini, indossando l'uniforme di un soldato tedesco, venne catturato a Dongo, in prossimità del confine Svizzero, mentre tentava l'espatrio insieme a Claretta Petacci. Riconosciuto dai partigiani, venne imprigionato e giustiziato il 28 aprile a Giulino di Mezzegra e successivamente il suo cadavere esposto a testa in giù, accanto a quelli della Petacci e di altri gerarchi, in piazzale Loreto a Milano.
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: non dimentichiamo gli uomini e le donne che morirono per garantirci i diritti democratici e il benessere di cui oggi godiamo, grazie a loro.
Il 25 Aprile ad Angri: il programma delle celebrazioni
Il Centro Artistico Culturale Arcobaleno presenta la Rielaborazione storica del Processo a Cristo, XXV° Edizione, venerdi 18 aprile 2014 dalle ore 20.00, in una suggestiva location quale il Castello Doria e la Crocifissione in Villa Comunale - Angri (SA).
Un tuffo nel passato per rivivere in un turbinio di emozioni gli ultimi istanti della vita di Gesù. Regia: Antonio Miranda Mazza.
Mercoledì 16 aprile 2014, alle ore 19, presso l'Officina delle idee presieduta da Franca Francavilla sita in Corso Italia, 18, ad Angri, sarà presentato “INTRECCIO ELEGANTE DEL PIGMENTO”, l'ultimo libro d'arte sull'artista Gianni Rossi edito dalla Bimed.
Interverranno:
Luigi Montella, curatore del libro, professore di Letteratura Italiana presso l'Università del Molise;
Carlo Di Legge, docente di filosofia, scrittore;
Filippo Toriello, Dirigente scolastico del Liceo "La Mura" di Angri.
Sarà presente l'autore.
Nella prefazione al libro, Luigi Montella sottolinea come "Il corpus delle opere di Gianni Rossi è costituito dalle figure generate dalla collocazione dei colori nello spazio, presentandosi non solo rovesciato nell’intenzionalità della visualità pura, ma corredato di un nuovo concetto di durata che prescinde dall’istantaneità visiva, per attestarsi nella successione degli intervalli dettati dalle stratificazioni segniche. I colori, poi, isolati dalle forme, vanno assumendo una sintomatica autonomia di senso, perdendo il carattere di sincronicità visiva, fino ad addensarsi in innovative combinazioni sequenziali".
Secondo Montella, con Gianni Rossi "il gesto artistico si riappropria di una rinnovata identità, aumentando la distanza dalla tradizione della pittura segnica che trovava la sua riconoscibilità nell’aspetto formale con l’esclusione dei contenuti".
"L’inserimento nei dipinti di elementi materici (pellicole di Kodak, tessuti, fibre, etc.) -puntualizza Montella- segna, inoltre, un mutamento prospettico dell’opera d’arte che, in altro modo, viene creato dalla profondità delle scrostature segniche, rendendo manifeste le diverse gradazioni dei colori. L’uso dei materiali, anche in questo caso, acquista una valenza del tutto diversa rispetto alla tradizione informale, diventando un raffinato escamotage per favorire, in maniera innovativa, la sedimentazione e la variazione coloristica".