Domenica 30 giugno 2013 nei giardini di Villa Doria ad Angri, dalle ore 10.00 alle ore 24.00 una manifestazione di beneficenza a favore dei 50 bambini dell'orfanotrofio di Sissin in Burkina Faso (Africa).

Durante la giornata intrattenimento, musica, spettacoli, grastronomia e tanto altro.

L'obiettivo della manifestazione è quello di raccogliere 2500 euro che permetteranno di sostenere per un anno i bambini dell'orfanotrofio, permettendo loro di poter avere un pasto al giorno, di studiare e vestirsi.... Durante la giornata ci saranno tanti modi per contribuire al sostegno: nei vari stand che verranno allestiti si potrà acquistare una lanterna cinese da far volare subito dopo e dove ognuno potrà esprimere un desiderio da inviare al cielo; assaporare un piatto o una bevanda africana; consumare un cocktail africano allo Schalet Doria; divertirsi facendosi fare treccine, dread e tatuaggi all'henné da una bravissima artista senegalese; acquistare materiale etnico  prodotto dalle cooperative sociali che sosteniamo in Africa, comprare un quadro dell'artista Cristian Alfano, le foto scattate in Africa in qualsiasi formato, o semplicemente facendo un offerta libera. 

La giornata si aprirà alle 10 con il concorso per la maschera africana più bella, dove tutti i bambini si potranno iscrivere con un piccolo contributo di 5,00 euro.

Quelli che non parteciperanno al concorso potranno divertirsi comunque con i vari intrattenimenti proposti durante la mattinata in compagnia di mangiafuoco, del trampoliere e dei ragazzi della clawnterapia. 

Nel pomeriggio, dalle 19 ci sarà la premiazione della maschera più bella; subito dopo l'esibizione del gruppo di ballo della scuola di danza Etoile di Fiorinda; a seguire la piesse teatrale di Abu Faden Kele con la collaborazione musicale di Ibrahim Drabo; terminata l'esibizione dal castello Doria si faranno volare le lanterne e subito dopo inizierà la serata musicale con i ritmi africani dell’eclettico Ibrahim Drabo, i particolari suoni elettroacustici dei Song for Ulan e l’elegante jazz di Giusi del Pezzo.