Incivilta' (91)
Come tutti sanno fare pubblicità è un'esigenza di molti. E' quindi necessario avere a disposizione spazi adeguati per poterla consentire a tutti. Per qualcuno però, le tasse di affissione negli appositi (pochi) spazi riservati all'informazione cittadina, risultano troppo onerose. Ecco che così si fa diventare un brutto albero della villa comunale il luogo ideale dove fare pubblicità. Un addobbo natalizio, in periodo estivo, che ci fa capire meglio quanto abbiamo a cuore l'ordine e le nostre cose. Non c'è che dire! L'originalità in questi casi va premiata, come la nostra disinvoltura di osservatori e la totale assenza di controllo.
Nella tarda serata di domenica 6 maggio 2012, in occasione dei festeggiamenti di alcuni tifosi angresi per la vittoria della Juventus nel Campionato di Calcio, ho assistito ad una scena sicuramente dagli intenti goliardici e non offensivi che comunque invita a riflettere, alcuni giovani hanno dato fuoco ad una bandiera juventina.
Sono sicura che gli intenti fossero solo di sfottò, però penso che il gesto sia stato comunque eccessivo, il calcio è un gioco, uno sport bellissimo, anche io pur essendo donna lo seguo tifando Napoli, però ritengo che abbia bisogno di un ridimensionamento.
Chiunque è libero di tifare chi vuole, però il tifo non va confuso con la violenza o con l'appartenenza stretta ad un qualcosa di illusorio.
Siamo tutti figli della stessa terra e bisognerebbe metterselo in testa. finita la partita finisce tutto, e per voi maschietti... parlate meno di Calcio, guardatevi intorno e imparate ciò che conta veramente.
Esseri tifosi non significa essere nemici ed incendiare un simbolo è un gesto che può scatenare violenza, voglio solo ricordare le conseguenze di atti come incendiare un corano, una bibbia o la bandiera di uno stato.
Viva lo sport, abbasso la stupidità.
Corso Vittorio Emanuele è sicuramente una delle strade in cui la sosta selvaggia raggiunge una delle sue massime espressioni, peccato però assistere a situazioni certamente non facili da comprendere.
Ieri pomeriggio un'auto della polizia municipale è rimasta parcheggiata per più di mezz'ora sul marciapiede dove ovviamente non è consentita la sosta. Un'emergenza? Farebbe piacere pensare di si.
Una situazione che invita certamente a riflettere, la legge dovrebbe essere uguale per tutti, e come in tutte le buone famiglie il buon esempio per i figli dovrebbe partire dai genitori.
Se gli alberi e i sentieri potessero parlare racconterebbero un'infinità di storie. Non basterebbe una vita per ascoltare tutte le loro testimonianze sul millenario rapporto tra l'uomo e la montagna.
Gli escursionisti che frequentano i sentieri sono attirati da un senso di pace e di accoglienza, incontrandosi sui sentieri di montagna, tutti si salutano, anche se non si conoscono, si fanno amicizie, ci si dispone a migliori rapporti con gli altri.
La montagna fa conoscere la natura e la fa amare, ma ciò non basta per poter essere rispettata da tutti.
L'inciviltà urbana e i suoi figli purtroppo colpisce anche la montagna spogliando la natura di tanti suoi fiori ricoprendola in cambio di rifiuti.
Anche Angri e il Chianiello non sono immuni da pratiche inaccettabili e ingiustificabili. L'ultima offesa alla nostra montagna il 25 aprile 2012, festa per l'uomo ma non per la natura.
Piatti, bicchieri di plastica, tovagliolini, panini, olio, bottiglie, cicche, rappresentano la disinvoltura con cui l'uomo è capace di trasformare anche una semplice aiuola in un immondezzaio a cielo aperto ( evidentemente il verde sarà il colore preferito dai cafoni).
L'uomo del terzo millennio consapevole dell'evoluzione culturale e tecnologica che vive, mangia il panino e butta la carta a terra, beve a canna dalla bottiglia e poi la lascia per terra, si sente stanco nel cercare un cestino e si offende di tenere in mano ciò che non serve più, però ha lo smartphone di ultima generazione nel taschino, e solo il più costoso, e questo gli basta per sentirsi un grande!!!
Purtroppo di grande c'è solo l'ignoranza e la maleducazione.
Con il primo sole di primavera sono tornati anche gli incendi boschivi. Anche le nostre montagne non restano immuni da un fenomeno che è sempre più dilagante e dannoso.
Così si presentava oggi la nostra montagna (in foto).