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La Croce sul Chianiello dedicata al Beato Alfonso Maria Fusco

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(Riceviamo da don Luigi La Mura e Pubblichiamo il suo messaggio sulla Croce dedicata al Beato Alfonso Maria Fusco)

dedicata al Beato Alfonso Maria FuscoNel verde dei monti Lattari che, incorniciano a sud la costiera Amalfitana e a nord l'Agro Nocerino Sarnese e la valle di Pompei, nascosto tra la lussureggiante macchia mediterranea, contrariamente al  naturale degradare del monte, affiora un pianoro, denominato: “ Chianiello”.

Per la sua  geografica ubicazione è un balcone sul golfo di Napoli che,  in un ravvicinato sguardo si distende su Angri, per poi, focalizzarsi, in graduale dissolvenza, dalle caotiche e super popolate città al maestoso e misterioso Vesuvio.

Meta di refrigerio nella calura estiva , oasi di bucolica pace, il Chianiello si posiziona  come crocevia di sentieri che, inerpicandosi tra alberi di castagni, corbezzoli, cerri e ontani,permettono ai temprati escursionisti di raggiungere Ravello, Amalfi, Positano, Punta della Campanella.

don Luigi La MuraE' su questo Pianoro ( Chianiello ) che, il 29 maggio 2013 , ricorrenza del centocinquantesimo dell'ordinazione sacerdotale del  nostro amato concittadino, Beato Alfonso Maria Fusco,  è stata innalzata una Croce.

Un'idea ,lanciata dal sottoscritto, lunedì in albis  1999,   per riannodare  quella Croce che, il Beato  volle a valle (attuale Piazza Crocifisso) , con questa, posta a monte, nella continuità dei  pii intenti  di ieri, per i lavoratori delle terre, ed oggi, per i numerosi frequentatori di questo ameno posto.

A sostenere l'iniziativa, con entusiasmo e fattiva collaborazione, sono stati gli “ Amici della montagna e del Chianiello” che, della salvaguardia di questo luogo, ne hanno fatto un credo di premurosa , vigilante presenza e confortevole accoglienza.

Alla realizzazione dell'opera ha contribuito, con generosità ed entusiasmo,  la Casa Madre delle Battistine ed il popolo di Angri, rappresentato, nel giorno dell'inaugurazione, dal Sindaco dott. Pasquale Mauri, la cui presenza, ha significato apprezzamento e condivisione.

La Croce, con stilistica semplicità, fuorisce, per mt.3,50 ,da un piedistallo, il cui manufatto, si armonizza con l'ambiente per la tufacea pietra vulcanica che ne tappezza il basamento.

Intenzionalmente è stata posizionata   sul confine tra il territorio di Angri e quello di Sant'Antonio Abate, orientata verso il Castello di Lettere, perchè , di  ogni Croce,si legga non un' appropriazione simbolica o estetica, ma, l'essere sempre sul limite, tra un riconoscerLa come segno di fede e  il negarLa.

 A descriverne l'evento, quattro marmoree targhe sono state incastonate nello spazio perimetrale del basamento:

 

                                         Sul poggio del natio monte

                                         una  CROCE il popolo pose

                                             a perenne memoria di

                                          ALFONSO MARIA FUSCO

                                          figlio Beato della terra di Angri

                               nel centocinquantesimo dell'ordinazione sacerdotale

                                                      29 maggio 2013

 

Sulla seconda, un'invito- preghiera per i numerosi escursionisti :

                                            Passi che portano in alto

                                            fatica che profuma di libertà

                                            respiro che non conosce affanni

                                            sguardi che scrivono al cielo

                                           silenzi di lode e gratitudine al Creatore.

Sul frontale che guarda la montagna,uno stralcio del Cantico delle creature:

                                Laudato si mi Signore per nostra matre terra

                                la quale ne sustenta et governa et produce

                                diversi fructi con coloriti fiori et herba.

 

La quarta, per  teologica sintesi, indica la Croce ,via che, s'illumina di luce pasquale:

                                            Per Crucem ad lucem.

 

Da questo giorno, 29 maggio 2013, il Chianiello,  insieme al Cerreto, alla Casa rossa, al Megano, all'Elefantone,al Caprile, al Cauraruso,allo Scalandrone, all'Acqua del brecciato, sono nomi che nessuno sa collocare, se non colui che li raggiunge attraverso impervi sentieri,  nomi e luoghi che hanno una forza evocatrice.

Della forza evocatrice di questi nomi e luoghi della nostra montagna,d'ora in poi, si approprieranno,anche, coloro che, dopo aver sostato ai piedi di questa Croce, raccoglieranno e scriveranno i silenzi dell'anima.

Il Chianiello, con il suo confortevole rifugio e la Croce, nella memoria di chi pronunzia questo nome, avrà il potere d'incatenare attenzione , emozione ed orazione.

Sac. Luigi La Mura

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