Arte e Cultura (47)
Dal 2007, il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia quale momento di riflessioni e azioni per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale.
Il 17 maggio è stato scelto perché è la ricorrenza dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità avvenuta nel 1990.
Era il 12 maggio del 1954 quando in una abitazione a piano terra nei pressi della Chiesa della SS. Annunziata in via Ten. R. Fontanella in casa della famiglia Ferraioli-Attianese, avvenne un fatto storico ed unico.
Intorno alle 14.00 Angelina Campolo sbrigando le faccende domestiche cominciò a pulire con uno straccio il quadretto del Cuore Immacolato di Maria, detto appunto della "Madonnina delle Lacrime di Siracusa", e dopo pochi istanti si accorse che il vetro che copriva l'immagine sacra era bagnato al contrario dello straccio usato fino a poco prima.
A partire dall'altezza degli occhi della Madonnina, venivano giù delle gocce simili a lacrime.
Accorse altre persone della famiglia anche loro constatarono l’insolito evento. Di li a poco tutta Angri era a conoscenza dell’evento.
Un'angrese tra i vincitori della prima mostra d’arte internazionale di Benevento.
Maria La Mura si aggiudica il primo premio della critica e quello della stampa alla prima edizione della "BeneBiennale" grazie alla sua opera intitolata "Fiore di speranza".
Complimenti alla nostra concittadina.
http://www.letrescimmiette.info/arte-e-cultura-ad-angri.html?start=10#sigProGalleriaf46cbf38c4
Alfonso Maria Fusco nacque il 23 marzo 1839 ad Angri, era il primo di 5 figli. Sin dai primi anni si rivelò il suo carattere dolce e sensibile.
A undici anni manifestò ai genitori la volontà di diventare sacerdote ed il 5 novembre 1850 «spontaneamente e soltanto col desiderio di servire Dio e la Chiesa», come egli stesso dichiarò molto tempo dopo, entrò nel Seminario Vescovile di Nocera dei Pagani.
Il 29 maggio 1863 ricevette l'ordinazione sacerdotale dall'Arcivescovo di Salerno Mons. Antonio Salomone tra l'esultanza dei suoi familiari e l'entusiasmo del popolo.
Grazie all'incontro con la nobildonna Maddalena Caputo, una giovane di Angri che aspirava alla vita religiosa, il 26 settembre 1878 fondò l'«Ordine delle Suore Battistine del Nazareno», che in seguito avrebbe preso il nome di Suore di San Giovanni Battista.
Sfidando i pregiudizi dei tempi, particolarmente radicati nella società meridionale, inviò delle suore alle scuole normali perché potessero conseguire l'abilitazione all'insegnamento nelle elementari e sostituire le maestre laiche nelle proprie scuole.
Il 2 agosto 1888 il vescovo approvò la regola della Congregazione delle suore di S. Giovanni Battista.
Sin dal 1904 una comunità di suore battistine si stabilì ufficialmente negli Stati Uniti d'America.
Don Alfonso Maria Fusco morì ad Angri il 6 febbraio 1910.
La sua scomparsa fu sentita da tutta la comunità angrese.
Il 12 febbraio 1976 il Papa Paolo VI ne riconobbe le virtù eroiche;
il 7 ottobre 2001 il Papa Giovanni Paolo II lo proclamò beato indicandolo come esempio ai sacerdoti, definendolo un grande educatore e un protettore per poveri e bisognosi.
Il 3 febbraio la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli festeggia San Biagio, il protettore della gola, in questo giorno come da tradizione gli angresi si recano nella chiesa di via dei Goti per l'unzione della gola e per mangiare i tipici panini benedetti.
Con l'olio santo e usando una penna di gallina il sacerdote unge la gola dei fedeli tracciando il segno della Croce.
Negli anni passati la festa si concludeva con il "ciuccio di fuoco", una sagoma raffigurante un asino e ricoperta da fuochi pirotecnici trascinata per le strade su una carretta.
Molti ricorderanno anche lo spettacolo pirotecnico conosciuto come "A' Gatta e o sorece", due sagome raffiguranti appunto un gatto e un topo si rincorrevano su un filo posto ad una certa altezza, nel momento in cui il gatto raggiungeva il topo partiva l'effetto pirotecnico.
(foto da facebook)