Arte e Cultura (47)
5 maggio 2012, inaugurata la Santa Croce nel tempietto di Piazza Crocifisso. Il Nuovo Crocifisso in legno (creato da Gennaro Marrazzo) sostituisce quello originale oggi conservato presso il museo del Beato Alfonso Maria Fusco ad Angri nella Casa Madre delle Suore Battistine.
Il Crocifisso fu voluto proprio dal Beato e fu fatto costruire da un tavolo da gioco acquistato presso la Casa Sociale di Angri, in quegli anni frequentata solo dalle famiglie ricche per passare ore tra chiacchiere e giochi.
La scelta della sua collocazione, avvenuta nel 1867, non fu casuale ma voluta, in quanto per l'attuale piazza Crocifisso passavano tutti i contadini che raggiungevano le loro terre ed il Beato con quel segno intendeva offrire loro un conforto spirituale oltre che un momento di fede e di preghiera.
Nella bellissima e poco valorizzata cappella dei SS. Cosma e Damiano, in via di Mezzo, in una bacheca di cristallo sono esposte le statue dei Sette Santi Dormienti di Efeso, vestiti da guerrieri romani con corazze in latta su tuniche rosse e gialle.
La fantastica leggenda, ancora viva ad Angri e tramandata sempre meno da padre in figlio, racconta di sette giovani che, divenuti cristiani, per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano, si rifugiarono in una grotta, dove dormirono miracolosamente per ben due secoli.
La leggenda: si narra che l’imperatore Decio in occasione di un suo viaggio in Oriente fece cercare tutti i cristiani, imprigionando tutti coloro che rifiutassero di riconoscere gli dei, tra i tanti anche sette giovani cristiani di Efeso (Costantino, Dionisio, Giovanni, Massimiano, Malco, Marciano e Serapione) . Tra un interrogatorio e l’altro, i sette riuscirono a fuggire e a nascondersi in una grotta. Furono però scoperti e, per ordine dello stesso imperatore, murati vivi al suo interno. Ai ragazzi non restò che prepararsi a morire in grazia di Dio, si stesero a terra e caddero inaspettatamente in un profondissimo sonno.
Non appena si svegliarono, si videro attorniati da facce stupite che li osservavano. Il muro della grotta era stato abbattuto da alcuni muratori intenti a costruire un ovile. I sette giovani, convinti di essersi addormentati il giorno prima e quindi di aver dormito per una sola notte, inviarono uno di loro, Malco, per fare delle provviste.
Arrivato alle porte della città, Malco si meravigliò molto di vedervi esposto il segno della croce; la città era completamente cambiata; anche se preoccupato, preso dalla fame decise comunque di andare a comprare del pane per se e per i suoi amici, ma quando tirò fuori le monete d'argento, i venditori stupiti credettero che il ragazzo avesse trovato un antico tesoro e lo portarono dal vescovo.
Il giovane, scambiato dapprima per pazzo, venne poi creduto e quando il vescovo e i cittadini salirono alla grotta a tutti fu chiara la situazione: i sette giovani avevano dormito per ben due secoli per risvegliati dunque attorno al 450 sotto l’imperatore Teodosio II, cristiano, ma con poca fede nella risurrezione.
I sette dormienti costituirono viva testimonianza della resurrezione dei corpi, non a caso l’evento si verificò proprio alla vigilia della festa della Resurrezione; morirono lo stesso giorno del loro risveglio sotto gli occhi di tutti reclinarono nuovamente il capo a terra, addormentandosi e rendendo lo spirito a Dio.
I sette dormienti di Efeso sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Il gruppo scultoreo dei Sette Santi Dormienti di Efeso è unico su tutto il territorio nazionale, infatti in tutta Italia, non esistono statue, affreschi o dipinti che raffigurino questi sette Santi paleocristiani.
Angri è caratterizzata da un importante patrimonio artistico e culturale, che nella maggior parte dei casi è abbandonato a se stesso, un patrimonio tra i più importanti e ricchi nell’intero Agro-Nocerino-Sarnese.
Valori culturali e storici che purtroppo gli Angresi spesso ignorano.
Alfonso Maria Fusco nacque il 23 marzo 1839 ad Angri, era il primo di 5 figli. Sin dai primi anni si rivelò il suo carattere dolce e sensibile.
A undici anni manifestò ai genitori la volontà di diventare sacerdote ed il 5 novembre 1850 «spontaneamente e soltanto col desiderio di servire Dio e la Chiesa», come egli stesso dichiarò molto tempo dopo, entrò nel Seminario Vescovile di Nocera dei Pagani.
Il 29 maggio 1863 ricevette l'ordinazione sacerdotale dall'Arcivescovo di Salerno Mons. Antonio Salomone tra l'esultanza dei suoi familiari e l'entusiasmo del popolo.
Grazie all'incontro con la nobildonna Maddalena Caputo, una giovane di Angri che aspirava alla vita religiosa, il 26 settembre 1878 fondò l'«Ordine delle Suore Battistine del Nazareno», che in seguito avrebbe preso il nome di Suore di San Giovanni Battista.
Sfidando i pregiudizi dei tempi, particolarmente radicati nella società meridionale, inviò delle suore alle scuole normali perché potessero conseguire l'abilitazione all'insegnamento nelle elementari e sostituire le maestre laiche nelle proprie scuole.
Il 2 agosto 1888 il vescovo approvò la regola della Congregazione delle suore di S. Giovanni Battista.
Sin dal 1904 una comunità di suore battistine si stabilì ufficialmente negli Stati Uniti d'America.
Don Alfonso Maria Fusco morì ad Angri il 6 febbraio 1910.
La sua scomparsa fu sentita da tutta la comunità angrese.
Il 12 febbraio 1976 il Papa Paolo VI ne riconobbe le virtù eroiche;
il 7 ottobre 2001 il Papa Giovanni Paolo II lo proclamò beato indicandolo come esempio ai sacerdoti, definendolo un grande educatore e un protettore per poveri e bisognosi.
Domenica 4 marzo 2012 inaugurazione alla Pagea Arte in Angri della Mostra di Vincenzo Iodice
Orari: domenica alle ore 19.30 fino a venerdì 20 aprile 2012 alle ore 22.30
PAGEA ARTE CONTEMPORANEA, Via Concilio, 50, Angri
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Un opuscolo di 24 pagine a colori pubblicato a cura dell’ amministrazione comunale nel 2008 e disegnato da Luigi Giordano racconta i fatti salienti e documentati della storia della nostra cittadina a partire dall’ eruzione del Vesuvio del 79 d.c., la battaglia tra gli eserciti dei goti e dei greci avvenuta nel 553 d.c., l’ assalto all’ Oppidum Ancharium ad opera di Braccio da Montone fino al rovinoso sisma del 1980, senza dimenticare le importanti figure dei principi Doria, dei compianto Don Enrico Smaldone e del Beato Alfonso Maria Fusco che tanto hanno dato alla nostra città.
Tom, Elisa e Billy si trovano a viaggiare attraverso il tempo grazie al particolare fiuto del cagnolino che riesce a percepire i punti di rottura del tessuto spazio-tempo, per cui, passano da un epoca all’ altra nei modi più disparati come saltando in una pozzanghera o aprendo semplicemente una porta.
Espediente narrativo quello del tema classico del viaggio nel tempo, grazie al quale poter sintetizzare la storia cittadina dando ai più giovani poche ed essenziali nozioni, rimandando, ulteriori approfondimenti, a testi ufficiali ben più autorevoli