Nella bellissima e poco valorizzata cappella dei SS. Cosma e Damiano, in via di Mezzo, in una bacheca di cristallo sono esposte le statue dei Sette Santi Dormienti di Efeso, vestiti da guerrieri romani con corazze in latta su tuniche rosse e gialle.
La fantastica leggenda, ancora viva ad Angri e tramandata sempre meno da padre in figlio, racconta di sette giovani che, divenuti cristiani, per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano, si rifugiarono in una grotta, dove dormirono miracolosamente per ben due secoli.
La leggenda: si narra che l’imperatore Decio in occasione di un suo viaggio in Oriente fece cercare tutti i cristiani, imprigionando tutti coloro che rifiutassero di riconoscere gli dei, tra i tanti anche sette giovani cristiani di Efeso (Costantino, Dionisio, Giovanni, Massimiano, Malco, Marciano e Serapione) . Tra un interrogatorio e l’altro, i sette riuscirono a fuggire e a nascondersi in una grotta. Furono però scoperti e, per ordine dello stesso imperatore, murati vivi al suo interno. Ai ragazzi non restò che prepararsi a morire in grazia di Dio, si stesero a terra e caddero inaspettatamente in un profondissimo sonno.
Non appena si svegliarono, si videro attorniati da facce stupite che li osservavano. Il muro della grotta era stato abbattuto da alcuni muratori intenti a costruire un ovile. I sette giovani, convinti di essersi addormentati il giorno prima e quindi di aver dormito per una sola notte, inviarono uno di loro, Malco, per fare delle provviste.
Arrivato alle porte della città, Malco si meravigliò molto di vedervi esposto il segno della croce; la città era completamente cambiata; anche se preoccupato, preso dalla fame decise comunque di andare a comprare del pane per se e per i suoi amici, ma quando tirò fuori le monete d'argento, i venditori stupiti credettero che il ragazzo avesse trovato un antico tesoro e lo portarono dal vescovo.
Il giovane, scambiato dapprima per pazzo, venne poi creduto e quando il vescovo e i cittadini salirono alla grotta a tutti fu chiara la situazione: i sette giovani avevano dormito per ben due secoli per risvegliati dunque attorno al 450 sotto l’imperatore Teodosio II, cristiano, ma con poca fede nella risurrezione.
I sette dormienti costituirono viva testimonianza della resurrezione dei corpi, non a caso l’evento si verificò proprio alla vigilia della festa della Resurrezione; morirono lo stesso giorno del loro risveglio sotto gli occhi di tutti reclinarono nuovamente il capo a terra, addormentandosi e rendendo lo spirito a Dio.
I sette dormienti di Efeso sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Il gruppo scultoreo dei Sette Santi Dormienti di Efeso è unico su tutto il territorio nazionale, infatti in tutta Italia, non esistono statue, affreschi o dipinti che raffigurino questi sette Santi paleocristiani.
Angri è caratterizzata da un importante patrimonio artistico e culturale, che nella maggior parte dei casi è abbandonato a se stesso, un patrimonio tra i più importanti e ricchi nell’intero Agro-Nocerino-Sarnese.
Valori culturali e storici che purtroppo gli Angresi spesso ignorano.