Falsi operatori sanitari propongono tamponi per il coronavirus per derubare le case: non fateli entrare
Attenzione ai falsi operatori sanitari che si propongono per tamponi preventivi per il coronavirus.
Truffatori si spacciano per paramedici e/o operatori sanitari che effettuano gratuitamente un test per il coronavirus con l’obiettivo di accedere alle abitazioni private e derubare le persone, ad essere presi di mira soprattutto gli anziani.
Il tentativo di truffa da parte di sciacalli del coronavirus sta avvenendo su tutto il territorio nazionale, sedicenti medici e infermieri, ovviamente finti, millantano la necessità di eseguire in via preventiva a domicilio il tampone per il Covid-19.
Si raccomanda a tutti di non lasciar accedere alle proprie abitazioni chiunque si presenti con tale motivazione, gli operatori sanitari effettuano visite ed eventuali esami a domicilio solo se allertati preventivamente dai cittadini stessi che, attraverso il medico di famiglia, il 118 o il numero nazionale 1500 abbiano segnalato sintomi sospetti o la necessità di accertamenti, nel caso allertare immediatamente le forze dell'ordine.
Attenti alla truffa: le telefonate mute che svuotano il credito
Continuano le truffe telefoniche e aumentano le segnalazioni da parte delle vittime. Si tratta di chiamate mute provenienti dalla Tunisia, con il prefisso +216 e dal Regno unito, con prefisso +44; le chiamate durano pochissimi secondi e anche per chi riesce a rispondere la conversazione resta muta all'altro capo del telefono, se la vittima di turno commette l'errore di richiamare il numero parte la truffa.
Queste chiamate infatti prosciugano il credito telefonico a beneficio dei truffatori, con un costo di circa 2.00 euro al secondo in un solo minuto svuotano totalmente il credito telefonico. In casi di truffe telefoniche come queste, il consiglio principale resta quello di non rispondere e soprattutto di non richiamare i numeri con il prefisso +216, +44 o di altri Paesi stranieri, a meno che non si attendano realmente chiamate dall'estero.
Il modus operandi di questi truffatori è sempre lo stesso: uno, massimo due squilli, per incuriosire la vittima e indurla a richiamare, in quel momento scatta la trappola e il conto si prosciuga in un attimo. Evitare anche di rispondere con messaggi, potrebbero attivare abbonamenti molto cari, allo stesso modo evitare di aprire link ricevuti da numeri sconosciuti, e se necessario bloccare questi numeri sul proprio cellulare.
Attenzione alla truffa nei parcheggi dei supermercati: rubano borse e buste della spesa
Seguire e conoscere tutti i raggiri e le truffe non è impresa facile, la "fantasia" dei malviventi è capace di escogitare ogni giorno l'impensabile, ce ne sono di tutti i tipi e più volte abbiamo tentato di segnalarle per informare e prevenire, i social network in questo sono spesso di aiuto, rinfrescano la memoria e aumentano l'allerta.
Di questa truffa ne avrete sicuramente sentito parlare già altre volte, perché non è il primo caso, ma siccome vogliamo dare attenzione alle persone anziane, ne vogliamo parlarne nuovamente perché sta succedendo ancora.
Lo scenario è il parcheggio di un supermercato in un orario qualsiasi, anche pieno giorno, una persona appoggia la borsa sul sedile del passeggero e carica le buste della spesa in auto, nel baule e/o sul lato posteriore, a questo punto la persona scelta per essere colpita, in genere donne e anziani, viene distratta da un componente della banda facendo ad esempio cadere delle monetine, mentre il malcapitato si accerta della cosa, abbassandosi anche per raccoglierle, un complice apre l'auto e porta via il più possibile in un istante scappando con una macchina già pronta per partire.
Anche se è una tristezza dirlo ed affermarlo è sempre bene in alcune circostanze fare attenzione anche a chi fa una segnalazione per un'apparente gentilezza, è buona norma dunque tenere con sé i propri effetti personali, quali la borsa, mai lasciarla sul lato passeggeri in vista e alla portata di tutti.
Se dovesse capitare chiamare subito le forze dell'ordine.
ATTENZIONE Truffatori al volante: le truffe dei finti incidenti stradali e lo specchietto rotto
Può capitare che in una tranquilla serata, percorrendo un tratto di strada, non necessariamente extraurbano, un balordo si accosti con l’ auto avanzando la pretesa di essere rimborsato per danni cagionati alla sua vettura in modo accidentale.
All’improvviso un rumore (provocato forse da un sassolino o altro), e dopo pochi istanti una macchina con il conducente che inizia a lampeggiare, clacsonare e a fare una serie di cenni per invitare i malcapitati ad accostare e fermarsi, i signori in buona fede accostano (consigliamo di fermarsi in luogo affollato e non isolato) , e a questo punto il “conducente ” scende dalla sua auto e si avvicina con aria arrabbiata e scocciata sostenendo di essere stato urtato, provocando ad esempio la rottura dello specchietto della propria auto.
I malcapitati vedendo l'uomo fermo, minaccioso e deciso, accompagnato spesso da finti disabili o donne incinte, pur convinti di non aver commesso il fatto, dopo vari battibecchi, impauriti dalle varie congetture o impietositi mollano alcune decine di euro per chiudere la questione.
Questi tipi di episodi purtroppo continuano anche per le strade della nostra città e potrebbero capitare a chiunque, anche a piedi, quindi ATTENZIONE, non esitate a chiamare i Carabinieri o ad attirare l'attenzione dei passanti, non vi fermate in strade isolate, ma cercate di accostare, se proprio siete costretti, sempre davanti a negozi, bar o comunque luoghi frequentati, un tentativo di truffa potrebbe trasformarsi anche in una rapina.
Purtroppo sempre più truffatori cercano di approfittare della buona fede delle vittime , nonché del senso civico di alcuni , cercando di estorcere denaro in qualsiasi modo.
Pertanto ATTENZIONE a queste situazioni e prendete sempre il numero di targa e nel dubbio segnalate sempre l'accaduto alle forze dell'ordine.
Pur se antica la truffa del finto incidente (specchietto, paraurti, sportello, ecc …) è sempre attuale, un classico per intascare soldi facili imbrogliando, anche senza rinnovarsi nelle modalità di azione trova sempre qualcuno che ci prova e, parallelamente, qualcuno che ci casca.
Attenzione alla truffa telefonica Postepay
Le tentano tutte e molte volte ci riescono, vittime non solo anziani, ma anche giovani, che cadono in una delle tantissime truffe studiate da malviventi senza scrupoli. In questi giorni si ripete sempre più frequentemente la truffa telefonica della Postepay.
“Salve, siamo del servizio clienti Poste Italiane, lei è titolare di una Postepay?”, una tipica domanda rivolta al malcapitato dal truffatore. “Le comunichiamo che stiamo aggiornando i sistemi di sicurezza, per cui avremmo bisogno dei dati della sua carta e del pin: lo facciamo per proteggerla”.
Spesso, ingannati da toni cordiali e professionali, agendo anche con un po' di leggerezza si cade nell'imbroglio rilasciando le informazioni richieste, una distrazione che consente ai truffatori di svuotare la propria postepay in pochi secondi.
I dati e il codice di sicurezza (le tre cifre che sono dietro la carta devono restare assolutamente segrete e personali) della postepay, come per le altre carte di credito, non vanno mai comunicati a nessuno, inoltre aggiornamenti dei sistemi o controllo dei dati non avvengono mai telefonicamente, nel dubbio non date mai informazioni personali. Attenzione, al minimo dubbio riattaccate.
Il trucco della ruota bucata: vittime soprattutto donne e anziani
Nessun limite alla fantasia e all'ingegno dei malviventi, dopo la truffa dello specchietto ecco quella della ruota bucata, il nuovo stratagemma che i delinquenti stanno mettendo in atto da alcuni giorni nell'area dell'Agro Nocerino Sarnese. Lo scenario tipico si realizza in un area di parcheggio, supermercati, centri commerciali, ecc... Il malvivente armato di cacciavite buca la ruota di un'automobile in sosta, preferibilmente quella di un anziano o di una donna, quando la vittima si mette alla guida della vettura, la segue insieme ad un complice con un'altra auto, dopo poco il malcapitato è costretto a fermarsi ed è in questa fase che scatta il trucco. Uno dei due malfattori si avvicina alla vittima offrendo il proprio aiuto, ma a questo punto entra in azione il complice, che approfittando della distrazione del momento entra nell'automobile e porta via quello che può. Alla fine, sostituita la ruota con tanto di ringraziamenti i due delinquenti vanno via e quando la vittima si accorge che è stato derubato è ormai troppo tardi.
L'Agenzia delle Entrate avverte: "attenzione. Se arriva questo avviso e' falso, si tratta di una truffa"
L'Agenzia delle Entrate avverte: "attenzione. Se arriva questo avviso è falso, si tratta di una truffa"
L'oggetto della comunicazione dice: «Accertamenti ispettivi a campione», una missiva con logo dell'agenzia è stata recapitata e sta arrivando a molti cittadini campani "minacciando" controlli e accertamenti a campione per immobili e fabbricati, una lettera con un formato di testo non in uso dall’Agenzia delle Entrate e sgrammaticata in diversi punti.
Si presume quindi un tentativo di raggiro nei confronti dei cittadini presi di mira da malintenzionati.
L’Agenzia delle Entrate informa di essere totalmente estranea a tali comunicazioni, che nulla hanno a che fare con gli avvisi per la compliance inviati di recente, e raccomanda di non dare seguito al loro contenuto.
Angri - Attenti alla truffa dei finti dipendenti comunali - Vittime soprattutto anziani e signore
Ancora tentativi di truffa ai danni degli angresi messo in azione da parte di gente senza scrupoli. Fingendosi dipendenti del Comune addetti alla riscossione di tributi non pagati cercano di raggirare due signore.
Per fortuna le due malcapitate non credendo alla storiella raccontata hanno subito segnalato l'episodio all'ente Comunale che ha smentito qualsiasi incarico del genere per riscossione porta a porta.
Attraverso i social Network è stato immediatamente diramato un avviso ai cittadini con l'invito a prestare molta attenzione, e sono state allertate le forze dell'ordine: «Si spacciano come dipendenti comunali e chiedono soldi per per millantati crediti da parte dell'Ente. Una truffa bella e buona, già segnalata alle forze dell’ordine. Il comune di Angri non manda dipendenti a riscuotere eventuali tributi non pagati.».
Angri - Attenzione, Falsi operatori Enel in giro per le case «Occhio alle truffe»
Ad Angri venditori porta a porta e "consulenti" di ogni genere si stanno dando nuovamente da fare approfittando soprattutto di tanti anziani soli.
Negli ultimi giorni a bussare alle porte degli angresi alcuni giovani che si annunciano come: "ENEL GAS ENERGIA APRITE PER FAVORE" presentandosi con le richieste più varie, come voler far "aggiornare" il contratto, compilare moduli per l'esenzione del canone TV, verificare il contatore, ecc...
Il fatto strano è che:
1) i contatori non hanno bisogno di essere aggiornati o letti (sono collegati telematicamente al fornitore del servizio e letti a distanza);
2) non ci sono moduli per l'esenzione dal Canone TV da firmare (esistono degli appositi canali per questo);
3) i contratti non hanno bisogno di essere modificati nè tantomeno di essere pubblicizzati;
4) spesso si presentano anche da chi non è titolare di contratti con quell'operatore;
5) la maggior parte degli avvisi tra cliente e Azienda avvengano tramite comunicazioni scritte e non con ragazzini spocchiosi che bussano alla porta;
6) nessuna forma di riscossione viene effettuata a domicilio.
7) non esiste nessuna necessità di verificare a vista la correttezza delle bollette o dei consumi.
Quindi ATTENZIONE, i truffatori, si sa, non vanno mai in vacanza.
Questi falsi operatori con la scusa di consigliare il cliente al fine di farlo risparmiare chiedono di visionare le precedenti bollette di luce e gas e senza farsene accorgere compilano un nuovo contratto riuscendo spesso a farlo firmare (soprattutto agli anziani) ... in realtà ciò che è stato firmato è un NUOVO CONTRATTO nel mercato libero dell'energia diverso dal proprio fornitore.
DIFFIDATE, NON DATE NESSUNA BOLLETTA E NON FIRMATE !
Quindi, nella migliore delle ipotesi qualora non si tratti di malintenzionati, sono solo dei procacciatori di affari che agiscono autonomamente sostenendo di poter fare risparmiare sulla bolletta elettrica, sono venditori porta a porta che sfruttano il marchio Enel per acquisire nuovi clienti con delle offerte vantaggiose. Il procacciamento di clienti è legittimo, ma i metodi usati sono decisamente illegali.
In base alla liberalizzazione del mercato sono ora tanti gli operatori ad offrire la fornitura di gas ed energia elettrica e a contendersi la platea dei consumatori, la competizione si gioca quindi nello strappare i clienti agli altri fornitori.
Con la sola differenza che in questo caso venditori spregiudicati “strappano” una firma sulla porta di casa usando tutti i metodi possibili pur di farsi aprire e convincere a cambiare operatore.
C’è modo e modo però di porgersi e quando questo approccio sconfina nell’invadenza, nel sotterfugio, nell’inganno, nella falsità della comunicazione giocando sull’equivoco e sulla buona fede dell’interlocutore, può sfiorare anche il raggiro e quindi ipotizzarsi il reato penale di truffa.
Nel dubbio consigliamo:
- chiamate direttamente l'ENEL o il vostro operatore per informazioni.
- non fate entrare mai estranei in casa
- non firmate nulla
- non divulgare mai i propri dati o fornire copie di documenti d'identità a sconosciuti
- se siete perplessi chiamate un vicino o un familiare
- se diventano insistenti chiamate subito polizia o carabinieri.
- ricordarsi inoltre che trattandosi di contratti porta a porta, anche nel caso in cui si sottoscrivesse un contratto, si può sempre esercitare il diritto di recesso.
Truffe agli anziani, Angri non e' un paese per vecchi
(Riceviamo e Pubblichiamo) Il diritto del più furbo, la forza del potere. Lo so, forse non arriverò alla vecchiaia, probabilmente lascerò questo mondo prima dell'età dell'indolenzimento fisico e mentale. E forse non è proprio una cattiva cosa. No, non sono uscito di senno, sono solo consapevole delle difficoltà cui vanno incontro le persone anziane che vivono da sole, certamente non per scelta personale, quando hanno a che fare con le storture di questa società.
E devo dire che non mi piacerebbe trovarmi nella medesima situazione. Quella che viviamo ormai non è una società per vecchi. Ma veniamo al fatto. Qualche settimana fa, una giovane e carina ragazza, si è introdotta con l’inganno in casa dei miei suoceri; spacciandosi per un’incaricata al controllo dei contatori (gas e luce), ha chiesto ed ottenuto accesso ai medesimi; una volta in possesso dei numeri cliente, si è dedicata al contratto. Ha “corteggiato” un poco l’uomo di famiglia, e gli ha fatto firmare una pseudo richiesta per la sostituzione dei contatori di cui sopra: in realtà era un contratto di migrazione verso una società di fornitura luce e gas. È andata via senza lasciare copia del contratto. Di conseguenza ci siamo accorti del fatto solo quando è arrivata la comunicazione dell’imminente attivazione del contratto, quando ormai erano trascorsi più di trenta giorni e stando alla normativa vigente, non era più possibile esercitare il diritto di ripensamento. Furbi no? Se non c’è il contratto contro chi o cosa si può esercitare il diritto? Cosi ci siamo decisi ad inviare comunque via fax, una diffida ad attivare il contratto di fornitura. Ma poi è arrivata una lettera di conferma della procedura di migrazione e dell’attivazione della fornitura. “Bene! – mi sono detto – è il momento di passare alle maniere forti. Andrò a fare una denuncia dai carabinieri.” E così ho fatto. Mi sono recato, certo della ragione, presso la caserma di Angri. Per prima cosa alla mia richiesta di presentare una denuncia/esposto mi è stato fatto notare che era un poco tardi e che forse sarebbe stato meglio tornare il mattino dopo (erano le 19,40 circa); a dire il vero mi stava anche bene, sarei tornato sacrificando tempo ad altre incombenze ma avrei comunque risolto il problema. Ma uno degli operatori (al momento in abiti civili), mi ha chiesto di cosa si trattasse. Una volta spiegata per sommi capi la dinamica dei fatti, ha subito avuto da ridire. E vi voglio elencare le sue osservazioni. La denuncia avrebbe dovuto farla mio suocero di persona (quando gli ho fatto notare che è allettato ed ho chiesto di conseguenza di venire di persona a casa e presenziare alla firma, mi ha detto che non è previsto dalla legge); Io non potevo assolutamente presentare una denuncia/esposto a nome suo, che se poi lui non fosse stato d’accordo chi avrebbe subito le conseguenze? Come a dire che ci divertiamo a fare denunce a tempo perso. Al massimo avrei dovuto far preparare una delega da un avvocato (pagando ovviamente una parcella); Se mio suocero ha firmato il contratto senza coercizione allora è tutto in regola e la colpa è di mio suocero che si è comportato in modo poco accorto. A nulla sono valse le mie rimostranze e la mia insistenza: una coppia di anziani che viene raggirata non può contare sull’aiuto delle forze dell’ordine e quindi dello stato. Chi diventa vecchio e perde lucidità e consapevolezza dei fatti, deve subire e stare zitto, sperando di non dover subire di peggio. Per questo comincio a pensare veramente che Angri non sia un paese per vecchi. Se non morirò prima, potrei trovarmi anche io a dover accettare una situazione simile, con chi ti guarda come un peso, chi ti evita come una cosa inutile, chi ti sfrutta per il suo tornaconto. Ed in tutto questo, chi dovrebbe tutelarti, scova cavilli per non farlo.
Carmine Lanzieri Battaglia
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